(di PAOLO CILONA)—È aperta al pubblico romano e non solo la mostra che riguarda il compianto scrittore e regista Andrea Camilleri. La mostra è stata organizzata dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri, nell’ambito di un progetto di celebrazione del centenario della nascita dello scrittore. Una iniziativa importante che percorre le tappe di vita e professionali di Andrea Camilleri. In bella vista quaderni, appunti, foto giovanili, le copertine dei libri di scuola, le sue poesie. Un pannello spiega egregiamente la continuità del suo impegno e della sua passione culturale e artistica, che nell’opinione corrente vengono di solito ricondotte al formidabile successo del suo tardo esordio di narratore e alla sua vena creativa. Come dichiarò lo stesso Andrea Camilleri, è stato il teatro la sua vera passione. Un teatro “infinito”, perché tutto il molteplice operare di Camilleri lo ha visto percorrere la scena, concepire l’esistenza, i rapporti interumani, l’orizzonte sociale, la coscienza culturale e l’espressione artistica entro una prospettiva, appunto teatrale. Camilleri nel corso della sua vita ha inseguito, sperimentato e plasmato il teatro in tutte le forme e con tutti i supporti possibili:dalla gestione della scena teatrale all’intreccio tra visione, movimento, architettura, corporeità, vocalità e gestualità. Ha agito in prima persona nell’interesse del teatro drammatico con le cosiddette arti “sorelle” pittura, scultura e musica e con i media della modernità novecentesca (radio, televisione e cinema). Nella sua narrativa emerge un teatro quasi del tutto siciliano. Una mostra davvero interessante che porta il visitatore a conoscere da vicino uno dei più importanti personaggi del XX secolo ovvero Andrea Camilleri l’ideatore del commissario Montalbano.










