Sab. Dic 13th, 2025

CAMERA DEPUTATI: NUOVA AGORA’ della BELLA GENTE

La Camera dei Deputati ha ospitato nella Sala Matteotti la giornata costituente del Consorzio della Bella Gente, iniziativa promossa dall’Associazione Una Nuova Agorà, nata per riportare al centro della vita pubblica e privata quei valori che da sempre sorreggono le comunità: solidarietà, onestà, responsabilità sociale, cura dell’altro e riconoscimento della bellezza come fondamento di convivenza e crescita. Un richiamo necessario in un tempo frenetico e distratto, come recita il concept ufficiale: anche in un’epoca di smarrimento esistono valori immutabili capaci di orientare verso un futuro migliore.

La mattinata si è aperta con i saluti di Luca Russo, responsabile della comunicazione di Una Nuova Agorà. Russo ha raccontato la nascita spontanea del progetto: «L’illuminazione è stata questa: fare il bene e promuovere la bellezza. Non la bellezza estetica, ma quella che nasce dalle azioni concrete. Tutti noi conosciamo persone che ogni giorno fanno del bene, spesso in silenzio. E questo merita di essere riconosciuto». Ha poi aggiunto: «Fare del bene è un atto morale. Il bello, quando è condiviso, genera altro bello».

Infine, ha lanciato una riflessione al pubblico: «La domanda è semplice: fare del bene fa bene? Oggi proviamo insieme a darci una risposta».

È seguito l’intervento dell’On. Maria Grazia Brandara, Presidente nazionale di Una Nuova Agorà, che ha illustrato la visione del Consorzio e la storia dell’associazione, nata nel 1995 e oggi rinnovata per rispondere alle sfide sociali contemporanee. Nel suo discorso, appassionato e denso di significato, ha affermato: «Sono state giornate intense, faticose, ma belle: il valore sta proprio nell’aver messo insieme tanta bella gente». Ha aperto citando Camus – «Nel mezzo dell’inverno ho scoperto in me un’invincibile estate» – come simbolo di resilienza e speranza, aggiungendo: «Il Consorzio non è un club per pochi, ma un patto di azioni concrete: sostenere chi costruisce, valorizzare chi serve la comunità, riconoscere la diversità come ricchezza».

Brandara ha poi annunciato un progetto cardine previsto per il 2026, dedicato al contrasto della solitudine, tema centrale dell’associazione: «La solitudine oggi è invisibile ma diffusa. Case piene di oggetti e vite piene di silenzi. Con A.L.I.S. vogliamo trasformare la tecnologia in presenza umana, in ascolto, in cura». A.L.I.S. – Assistente Linguistico alla Solitudine nasce come strumento di supporto emotivo per anziani, giovani e persone fragili: riconosce voce, emozioni e cambiamenti dell’utente, crea memoria affettiva e interviene quando necessario.

Brandara ha concluso con un invito chiaro: «In un mondo che sembra aver perso i valori, noi vogliamo rimettere al centro le persone. La bella gente può davvero cambiare le cose».

È poi intervenuto Monsignor Paglia, con una riflessione incisiva: «Fare del bene fa bene è la sostanza stessa della vita: siamo interconnessi e solo prendendoci cura gli uni degli altri possiamo costruire un futuro migliore». Ha richiamato la necessità di superare la cultura del “solo io”: «Il Covid ci ha ricordato che da soli non si va lontano. L’iper-individualismo divide, la solidarietà unisce e guarisce». E ha chiuso con un pensiero che riassume lo spirito dell’iniziativa: «C’è più gioia nel dare che nel ricevere. Il bene crea comunità e restituisce felicità a chi lo compie e a chi lo riceve».

A seguire, Enza Clementi ha detto: «Sono emozionata nel ritrovarmi tra questa bella gente. Abbiamo sognato un progetto che unisse pensieri e competenze per dare senso al presente. Il mondo ha bisogno di cultura e di persone capaci di costruire il bene. La bellezza è dentro ognuno di noi: condividendola possiamo far nascere una rete che cresce e trasforma. Da oggi vogliamo farla diventare comunità».

Poi Mariella Lo Bello, del Direttivo di Una Nuova Agorà, ha aggiunto: «Un pomeriggio, tra amiche, ci siamo chieste come lasciare un segno. Ognuno porta dentro il desiderio di fare qualcosa che conti, non solo per sé ma per gli altri. Non vogliamo vivere guardandoci allo specchio, ma essere utili. Utili, non indispensabili: significa contribuire, aggiungere un mattone per costruire non un muro, ma un cambiamento». E ancora: «Il Consorzio della Bella Gente nasce per generare esempi, non profitto. Non produce oggetti o denaro, ma azioni. Vuole essere lievito, fermento, partecipazione. Il contrario dell’appiattimento e della rassegnazione».

Ha concluso:«La mia generazione è cresciuta passando da un traguardo all’altro. Oggi invece i giovani vivono spesso senza prospettiva, governati dalla solitudine. Per questo progetto è necessario: far bene fa bene. Dare non per ricevere, ma per la gioia di vedere l’altro felice. È questo il valore che vogliamo rimettere al centro».

Durante l’evento è intervenuta anche Laura Freddi, madrina dell’iniziativa, che ha sottolineato il valore educativo del rapporto tra generazioni: «Da mamma vivo ogni giorno la ricchezza del legame tra mia figlia e i nonni: è un dono che dà forza, amore e memoria».

Ha poi richiamato l’importanza di trasmettere ai giovani fiducia e ottimismo: «I bambini percepiscono tutto, anche quando sembra il contrario. Raccontare solo il negativo non aiuta a crescere: la condivisione è la chiave, far del bene fa bene».

E ha aggiunto: «Sono onorata di essere madrina di questo progetto che mette al centro la bellezza dei gesti e delle relazioni. Un passo alla volta possiamo ridare speranza e costruire una rete capace di generare cambiamento».

Nel suo appello rivolto alle nuove generazioni, Freddi ha evidenziato: «I giovani oggi vivono due vite parallele, quella reale e quella virtuale. Quando faticano a trovare un ruolo nel mondo concreto, si rifugiano nei social e nella tecnologia. E questo, se gestito male, può spegnere le emozioni e il dialogo».

Ha richiamato la responsabilità degli adulti: «Non possiamo accettare che bullismo e mancanza di empatia diventino normalità. Dobbiamo intervenire presto, educare al rispetto, alla parola giusta, all’ascolto».

E ha concluso: «Cambiare è possibile, ma solo se iniziamo da ora. I bambini di oggi saranno gli adulti e gli anziani di domani: accompagnarli è il modo migliore per cambiare davvero il mondo».

È poi intervenuto Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo, con un messaggio netto sul ritorno ai valori essenziali: «Viviamo una grande carestia di amore, gioia e bellezza. L’egoismo sta diventando una piaga sociale e dobbiamo reagire subito, non domani». Ha ricordato di aver aderito al progetto dopo aver letto la Carta dei Valori: «Quando ho letto i principi alla base dell’iniziativa, non ho avuto esitazioni. Serve agire ogni giorno per pace, dignità e umanità». Guardando al contesto globale, ha parlato di deriva culturale ed etica: «Siamo di fronte a un ‘io’ suicida che sta trascinando il mondo verso conflitto e solitudine. L’unico antidoto è sostituire il potere dell’ego con il potere dell’amore». E ha concluso con un invito al recupero delle relazioni autentiche:
«Riduciamo l’abuso dei media e di quella che definisco ‘ignoranza artificiale’: insegniamo ai giovani a guardarsi negli occhi, ad abbracciarsi, a riconoscere il valore dell’altro. Solo così potremo sperare in un futuro di pace».

Al termine degli interventi è stata firmata la Carta dei Valori e sono state conferite le Personalità della Bella Gente, riconoscimento attribuito a uomini e donne che, con impegno quotidiano, testimoniano cosa significhi contribuire al bene comune. La consegna delle pergamene, curata dall’On. Brandara insieme a Laura Freddi, ha premiato Michele Capasso, primo firmatario del Consorzio, seguito da Franca Carlino, impegnata nella tutela della salute come bene primario in AIFA, e da Myriam Tinti, giudice del Tribunale Ecclesiastico e docente alla Pontificia Università Gregoriana. Sono poi stati insigniti Ety Cicioni, celebre sarto del Santo Padre, Guido Condorelli, farmacologo, e Joseph Fontano, coreografo di fama internazionale. Il riconoscimento è andato anche a Francesco Lo Monaco, cardiologo e direttore medico della The National Heart Clinic di Londra, Maria Pia Liotta, musicista, regista e direttrice artistica, Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio etnea, e infine Francesco Cappello, ingegnere nucleare ed esperto energetico, già responsabile dei Laboratori ENEA del Sud Italia.

Assente al convegno l’On. Patriarca, che ha comunque voluto far arrivare il proprio sostegno attraverso un messaggio, sottolineando il valore umano e sociale dell’iniziativa: «Per me è un onore portare il mio saluto a una realtà fatta di bella gente, che con la propria attività richiama l’importanza dell’umanità, della solidarietà, dell’onestà e della bellezza come basi di una società più giusta. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per il contributo che offrite ai territori, alle famiglie, ai giovani e a chi si trova in difficoltà. Continuate su questa strada: la vostra opera è preziosa e rappresenta un esempio concreto di come si possa costruire insieme un domani migliore. Grazie per ciò che fate e continuerete a fare».

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