Ufficialmente il 27 giugno esce in tutte le librerie e sugli store online il nuovo libro di Beniamino Biondi: Nell’isola che non c’è. Guida ai borghi fantasma di Sicilia (Edizioni il Palindromo, 320 pagine, 22 euro), cui lo scrittore ha lavorato per 3 anni compiendo lunghe ricerche e effettuando numerosi sopralluoghi nelle zone più isolate della Sicilia, facendo anche alcune importanti scoperte.
Il libro, che si configura come l’unica mappatura completa ed esaustiva dei borghi rurali siciliani, più di cento diversi insediamenti – dal primo sorto nel 1922 all’ultimo del 1974 -, analizza attraverso il racconto dei luoghi le vicende della riforma agraria in Sicilia, con una rivisitazione progressiva delle politiche agrarie del fascismo, poi sostituite dalle azioni inutili e fallimentari compiute nel dopoguerra, fino alla crisi definitiva della cultura contadina.
A metà strada fra memoir, indagine architettonica, saggio storico e libro di viaggio, con una spiccata componente narrativa, il volume è una sorta di grande romanzo intorno alle “città invisibili” della Sicilia, con le vicende della loro storia – anche fatti minuti, individuati come sintomi di processi molto più ampi – e un racconto del presente, restituito sulla pagina nelle forme più propriamente narrative e con un ampio corredo fotografico e una cartina in allegato che individua l’ubicazione di tutti i borghi.
Dopo il successo della prima alla Marina di Libri a Palermo, prossimamente il volume sarà presentato ad Agrigento ed inizierà un lungo tour estivo nella provincia e in altre città siciliane, fino all’autunno.