Ven. Dic 12th, 2025

(di Francesco Principato-fotogallery di Diego Romeo)—Il Canto di Natale, la favola di Charles Dickens nella versione del musical, ha riempito ieri sera il teatro Pirandello di Agrigento. L’elaborazione teatrale di questo A Christmas carol proposta dalla sceneggiatrice e regista Melina Pellicano, con musiche di Stefano Lori e Marco Caselle, autore anche delle liriche, continua a riempire i teatri, soprattutto nel periodo delle feste natalizie. Quel che da più di un secolo è un classico letterario dell’autore inglese, è ormai un appuntamento tradizionale per chi apprezza il musical, per chi apprezza le belle storie che fanno bene all’anima.  E’ nota a grandi e piccoli la storia del misantropo Ebenezer Scrooge che, dopo la morte del socio in affari, incontra gli spiriti del passato, presente e futuro, come è nota la capacità di ravvedimento che potrebbero provocare le visioni degli errori del passato e del presente e la loro proiezione nel futuro.

Ambientazione gotica e ricostruzione scenica  scrupolosa e funzionale

All’apertura del sipario il pubblico del Pirandello viene subito catapultato nella Londra del 1800, merito di una costruzione scenica (di Francesco Fassone) che rappresenta strade londinesi e case vittoriane. I moduli mobili e a più facciate si spostano e ruotano per trasformarsi nelle abitazioni di Groonge, del nipote Fred o dell’impiegato Bob Cratchit; un altro giro, a braccia e corde, di un blocco  scenico e si va in classe del Groonge bambino a scuola o più adulto e innamorato; lo smog e un preciso gioco di luci (di Alessandro Marrazzo), palazzi austeri e guglie fumose riescono a trasportare il pubblico nell’atmosfera del racconto gotico,  di una Londra dai fabbricati grigi e dalle strade percorse da  mendicanti e monelli: l’ambiente diventa parte stessa della storia e del musical e i fitti cambi di scena provocano pause esigue.

La recitazione accurata dei protagonisti fa assolvere qualche imprecisione canora

La bella sorpresa, per chi di solito nei musical vede recitazioni non rifinite, è stata l’ottimo impegno recitativo dei protagonisti: Fabrizio Rizzolo è un espressivo  Ebenezer Scrooge, così come molto attenti e appassionati sono tutti i protagonisti della rappresentazione: le interpretazioni degli attori, sia adulti che bambini, influiscono a trascinare il pubblico dentro la narrazione, a creare l’incantesimo della favola che sembra diretta ai più piccoli ma che dovrebbe smuovere l’animo degli adulti. Ma il musical A Crhistmas Carol, a differenza dell’ambientazione gotica, non è uno spettacolo cupo: le musiche e i canti e le coreografie riescono a divertire e a far sorridere il pubblico tanto quanto le scene edificanti del racconto riescono a creare empatia con i protagonisti. I cantanti-attori andrebbero menzionati tutti ma un elenco di venticinque persone sarebbe noioso, basta citare per tutti i ‘grandi’ Stefano Saccottelli, Marco Caselle e Isabella Tabarini e il piccolo Theo Caselle. Ad affiancare il cast ufficiale c’è stata la sorpresa della partecipazione di alcuni giovanissimi della scuola Casa del musical di Marco Savatteri: Syria Longo, Elisabetta Vassallo, Viola Tabone, Alfredo Gangarossa e Riccardo Vaccarello.

Anche il musical, come il capolavoro dickensiano, riesce a emozionare

Il pregio di questa rappresentazione non sta comunque nella recitazione, non sta nelle musiche, non sta nei canti, o non solo. Sarà la presenza dei bambini, sarà che alla fine ci rivediamo tutti un po’ in  Ebenezer Scrooge, sarà che la redenzione anche tardiva è la speranza comune, ma questo A Christmas Carol riesce ad emozionare, riesce perfino a commuovere tutto il pubblico. Il pubblico di Agrigento ha magari risparmiato un apprezzamento per una lirica non perfettamente accordata ma alla fine ha tributato applausi ripetuti: acclamazione per gli interpreti attempati e per quelli giovanissimi, per i protagonisti principali della tournèe ufficiale e per gli allievi della Casa del Musical che hanno affiancato la Compagnia Bit. E’ stata una serata a teatro gioiosa, divertente, soprattutto emozionante. Com’è il teatro.

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