Mer. Giu 18th, 2025

Dissalatori e ritardi: la Sicilia assetata paga l’assenza di visione

 «L’annuncio dell’arrivo dei minidissalatori da parte del Presidente Schifani – dichiara il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Cambiano – è l’ennesima conferma di come questa emergenza venga affrontata senza una reale programmazione. Si interviene con soluzioni tampone quando la situazione è già esplosa, senza un piano a lungo termine che garantisca un servizio idrico continuo e dignitoso per cittadini, agricoltori e imprese.»
Il parlamentare regionale, che da tempo denuncia le gravi criticità nella gestione della risorsa idrica in Sicilia, sottolinea anche come la proposta dei minidissalatori non sia affatto nuova: «Parliamoci chiaro – afferma l’on. Angelo Cambiano – già lo scorso anno, quando la crisi idrica cominciava a colpire duramente le comunità dell’agrigentino e non solo, proposi l’installazione nel territorio di Licata di mini dissalatori, evidenziando la fattibilità tecnica in tempi brevi. La proposta fu ignorata. Solo oggi si scopre che la soluzione da me proposta, bocciata per Licata, ha trovato applicazione in altri contesti territoriali. Ma la politica non si fa con gli spot, si fa con le scelte tempestive e lungimiranti.»
Cambiano punta il dito anche contro l’assenza di misure straordinarie nei territori più colpiti: «A Licata, mentre si annunciano impianti altrove, la situazione peggiora di settimana in settimana: le turnazioni idriche hanno già superato i 5/6 giorni, e le famiglie si sono rassegnate a un servizio idrico che definire “a intermittenza” è un eufemismo. Una crisi ormai strutturale che viene affrontata come fosse improvvisa.»
«In Sicilia si governa da anni con la stessa logica emergenziale – aggiunge – e oggi si spaccia per successo la risposta tardiva a un disastro annunciato.»
Il deputato ricorda con amarezza anche una dichiarazione passata dell’ex assessore regionale Roberto Di Mauro: «“Non possiamo mettere un dissalatore in ogni città” – diceva tempo fa con l’aria di chi la sa lunga. Ma oggi si dimostra quanto sarebbe stato utile investire per tempo in soluzioni alternative e immediate.»
Infine, Cambiano ribadisce l’urgenza di un cambio di rotta: «Non possiamo accettare che nel 2025, in provincia di Agrigento, la turnazione idrica sfiori ancora i dieci giorni. È un dato che fotografa chiaramente il fallimento di chi governa questa Regione da otto anni: lo stesso centrodestra che oggi cerca di correre ai ripari in balìa delle emergenze, senza mai aver investito seriamente su manutenzione delle reti, nuovi impianti e gestione efficiente delle risorse.»
«La Sicilia merita un sistema idrico moderno e funzionale, non interventi spot e conferenze stampa autocelebrative. Continuerò a vigilare e a portare in Aula proposte concrete per uscire da questa condizione di arretratezza che penalizza intere comunità e frena lo sviluppo economico del nostro territorio.»

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