Ieri sera ci ha lasciato la vera Signora della canzone italiana, Ornella Vanoni. I miei ricordi mi riportano al lontano 1966, quando la incontrai negli uffici della casa discografica Ariston, perché aveva scelto di voler cantare una mia canzone dal titolo “Sole di Maggio”, che raccontava la storia di un giovane partito in guerra nel Vietnam, voleva conquistare il mondo, ma purtroppo fu ucciso e alla fine era riuscito a conquistare solo la terra sotto la quale era stato seppellito.
Alla signora Ornella, come al proprietario, Alfredo Rossi, era molto piaciuta, ma uno dei direttori artistici non fu d’accordo che lei interpretasse questa storia, solo per motivi di marketing.
Mi comunicó il suo dispiacere dicendomi che purtroppo decidevano i discografici, aggiungendo che sperava che magari gli stessi avrebbero potuto cambiare idea nell’avvenire.
Poi io partii per Lugano per cantare in un programma della radio con l’orchestra Radiosa di Mario Robiani e le nostre strade si divisero.
La incontrai in diversi eventi e mi fece piacere sentirmi chiedere che fine avesse fatto la storia del soldato e di conservarla gelosamente perché un giorno lei o un’altra cantante l’avrebbe portata al successo. Ciao Ornella, riposa in pace, ora canterai con gli Angeli.

