(di Salvatore Petrotto, consigliere comunale)—Nel rispondere all’ultimo post di Giovanni Salvo su quello che, all’insaputa del nuovo direttore artistico Gaetano Aronica, adesso a Racalmuto sarà ufficialmente chiamato teatro ‘Regina Margherita-Leonardo Sciascia’, gli dico che ogni tanto bisogna dare onore al merito.
Riguardo alle amministrazioni precedenti che hanno gestito il teatro, piaccia o non piaccia, dal 2008 al 2011, ci sono state tre stagioni teatrali memorabili, quando la direzione è stata curata da Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore Leonardo Sciascia.
La gente faceva la coda al botteghino e si era pure costretti a fare delle repliche non preventivate. Il costo delle rappresentazioni era davvero irrisorio, per delle compagnie di prim’ordine, con attori di fama nazionale ed internazionale quali, soltanto per citarne alcuni, Michele Placido, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Gianfranco D’Angelo, Mario Scaccia, Debora Caprioglio, Ottavia Piccolo, Alessandro Haber e tantissimi altri attori di pari ed ineguagliabile bravura e talento.
Finita quella mia esperienza amministrativa, è calato davvero il sipario.
Ogni nuova amministrazione, compresa quella attuale, hanno solo fatto annunci, parlando sempre, in maniera stucchevole, di prima riapertura del teatro, dopo 50 anni di chiusura. Il che non solo è palesemente falso, ma è del tutto ridicolo.
Per non parlare poi dell’accantonamento della fondazione teatro ‘Regina Margherita’, che operava a titolo gratuito e che di diritto esiste ancora, ma che di fatto è stata esautorata, per consentire ai sindaci di turno di accentrare tutto nelle loro mani, con i fallimenti ed i flop che hanno accumulato dal 2011 in poi. Finite quelle su citate gloriose stagioni si è proceduto a spizzichi e bocconi. Con delle iniziative estemporanee, senza un vero cartellone, senza iniziative di prim’ordine. E se il ‘Buongiorno’, come si suol dire, si vede dal mattino, basti qui ricordare che meno di una settimana fa, il nuovo direttore artistico, Gaetano Aronica, si è lasciato andare ad un piccato sfogo, direttamente dal palcoscenico del teatro di Racalmuto, esternando tutta la sua rabbia nel constatare che, per uno spettacolo gratuito, da lui messo in scena, per inaugurare la stagione teatrale di quest’anno, la platea ed i palchi erano semivuoti.
Che dire?
Se l’esperienza di Fabrizio Catalano ha riscosso a suo tempo un’innegabile successo, perché dopo quasi 15 anni continuare a brancolare nel buio?
Perché non fare risplendere di luce propria un teatro che è nel cuore di tutti, e non solo dei Racalmutesi, riaffidando la direzione artistica nuovamente al nipote di Leonardo Sciascia?
Si pronunci a questo punto chi è d’accordo a riaffidare la direzione artistica a Fabrizio Catalano, non solo perché è il nipote del celebre scrittore racalmutese Leonardo Sciascia, ma per le sue grandi capacità e per i suoi grandi meriti, dimostrati nei tre meravigliosi anni di conduzione del Teatro di Racalmuto.

