(di AGOSTINO SPATARO)—Tributo nel centenario della nascita
Contributi di: Aldo Cazzullo, Simona Demontis, Saverio Lodato, Miroslava Ferrarova, Tomaso Montanari, Marco Nepi, Tonino Calà, Adriano Conato, Michele Morreale, Alessandro Pascale, Alex Hobel, Benedetto Vecchi, Giammarco Aimi, Maurizio Ribechini, Ilaria Romeo, Adriano Conato, Emanuele Macaluso, Luca Zingaretti.
“I Gufetti”
Presentazione
UN DOVEROSO TRIBUTO ALLA FIGURA E ALL’OPERA di ANDREA CAMILLERI
In occasione del centenario della nascita rivolgiamo questo doveroso tributo alla memoria di Andrea Camilleri, grande autore siciliano (nato alla Marina, Porto Empedocle alias Vigata) che con i suoi libri ha conquistato milioni di lettori e di telespettatori, in Italia e nel mondo.
Un vero caso letterario che caratterizzò la scena culturale e mediatica a cavallo del 20° e del 21° secolo.
Una ricorrenza importante in cui non mancheranno scritti e annotazioni critiche alla vasta produzione di Andrea Camilleri. Un fiume d’inchiostro che – si teme – continuerà a oscurare il profilo civile e politico dello scrittore.
Perciò, ritengo giusto e, soprattutto, riguardoso nei confronti della sua memoria, ricordare che egli fu un uomo del suo, del nostro tempo, animato dalla passione politica e civile, e non a caso impegnato, fin dalla giovinezza, nelle fila del Partito Comunista Italiano. Una militanza vissuta intensamente, a volte con stati d’animo di aperta critica, comuni ai tanti compagni impegnati nella dura lotta dei lavoratori, degli emarginati e degli intellettuali per il cambiamento e per il progresso democratico e culturale della società italiana.
Come egli stesso più volte rivendicò e confermò, visse la sua opzione come militanza attiva, partecipativa all’interno del Partito comunista più forte dell’intero mondo occidentale.
Una scelta politica che gli fa onore e lo accomuna a milioni di uomini e di donne che, in Italia e nel mondo, hanno lottato, lottano per la loro emancipazione sociale, per i grandi ideali che permeano lo spirito di questa nostra umanità smarrita, irredenta: la pace (bene supremo) e la solidarietà fra tutti i popoli della Terra. E francamente dispiace che, in questa come in precedenti occasioni, tale sua scelta quasi mai fu posta in giusta evidenza.
Recuperare questo dato è l’intento di questo nostro, modesto tributo, imperniato sul Camilleri politico impegnato e coerente; sperando che non venga considerato al pari di una provocazione (salutare direi a quel punto), come un tentativo di voler “guastare la festa” ai tanti celebratori “apolitici” che affolleranno il parterre glorificante del 6 settembre 1925.










