di Alfonso Bugea
Chi ha qualche capello bianco ricorderà che negli anni Novanta il sindacato di Agrigento aveva avviato una battaglia per dire basta ai “Diritti Negati” e rivendicare lavoro e sviluppo sociale. Manifestazioni, convegni, dibattiti, pugni battuti sul tavolo e cortei per chiedere occupazione, strade, aeroporti e turismo. Sono passati tanti anni e siamo arrivati qui, sulla strada di Girgenti ancora con le lacrime agli occhi. Da allora le cose non sono cambiate di molto. Vero è che siamo diventati Capitale della Cultura ma è anche vero che quel velo di silente apatia che copre anche il respiro ha trasformato questa opportunità in una debacle internazionale ed i diritti erano e sono rimasti negati. Ieri ci ha provato Gianfranco Jannuzzo a dare uno scossone alle coscienze agrigentine tornando a parlare di diritti, mettendo al primo posto quello di sognare. Il diritto di sognare ! Di lasciarsi prendere dalla passione e di cambiare le cose, di voltare pagina. L’occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro fotografico “Italia Amore Mio”. Immagini che fissano momenti unici e preziosi della vita. Dalle Alpi alle Piramidi passando per Scilla e Cariddi. Immagini spesso sfumate e sfocate ma capaci di creare quel legame col passato che aiuta a definire e focalizzare la nostra identità. “Perché è vero che noi siamo stati dominati da greci, spagnoli, arabi e francesi, ha detto Jannuzzo, ma nessuno di loro ha trasformato il nostro cuore. Noi siamo Unici”.
Ed è da qui, da questa consapevolezza che occorre ripartire. Dalla capacità di essere ancor oggi esempio di accoglienza di ogni civiltà, un baluardo per chi tende la mano in cerca di soccorso. Insomma un mare di cultura e solidarietà aperto alla Vita.
“Italia Amore Mio” è un libro con tanti splendidi click ciascuno dei quali ha una missione: ricordarci come eravamo e cosa rischiamo di diventare se non lottiamo per riappropriarci del “Diritto di Sognare” e per consegnare alle nuove generazioni una terra che torni ad essere un’Agora’, luogo d’incontro e dialogo. Di crescita!
Ogni scatto di Gianfranco Jannuzzo rappresenta, così, un messaggio che guarda alla Sicilia e al Paese intero. Ci sono sguardi che fissano l’orizzonte, altri che invitano a scrutarsi dentro. E dietro la macchina fotografica c’è lo stesso pathos dell’artista: sia che ritragga il sorriso candido e sornione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sia che colga l’espressione giocosa di un bimbo che raccoglie un fiore.
Una carrellata di emozioni e sentimenti per riappropriarsi della propria Storia e del proprio Destino. E del Diritto di Sognare !!











