di Mario Gaziano ( direttore del Pirandello internazionale stable festival dal 2001)
La Settimana pirandelliana del 1975 fu un sogno tra angeli riconosciuti e angeli che chiedevano di volare in quel fantastico e fantasioso cielo pirandelliano. .Un sogno vero,senza intrighi, senza dietro pensieri,con solo entusiasmo e passione. . Fu una scelta di tutti. Un desiderio collettivo, una volontà unitaria di onorare il grande Pirandello. Chi lo conosceva e chi lo conosceva meno. Ma era Pirandello…Luigi Pirandello. Volavano pensieri che si facevano sogni e sogni artistici che nascevano dalle opere pirandelliane. Dai drammi pirandelliani. Un esercito di giovani e meno giovani in coorte per affrontare la battaglia della cultura e dell’anima del grande Pirandello. E si avvia, proprio in quell’ anno, alla. sua fulgida carriera, una giovanissima appassionata, Lia Rocco, diventata la più grande. Per sensibilità e profondità di pensiero E un poderoso Montalbano, e poi un esperto di vecchia data , Giovanni Moscato. Un schiera infinita di appassionati. Una città intera a onorare il suo Nobel. Con trasporto, affetto, amore. Una vera, sincera Settimana pirandelliana. Al Caos. E un Diego Romeo testimone di ogni azione, di ogni dramma, di ogni spettacolo, una testimonianza racchiusa nel suo fotolibro “Identificazione di una maschera”.. Un fotolibro mai presentato ad Agrigento mentre stessa sorte è toccata al libro testimonianza di Pietro Seddio, “Cera una volta la Settimana Pirandelliana”nonostante la prefazione dello scrittore agrigentino Salvatore Indelicato. E oggi attraverso una grande mostra delle straordinarie foto di Diego potremmo rivivere la grandezza di allora. ((a rinforzare e dare senso nuovo, proprio oggi che si propone una fragile edizione). Sarà bene il caso. di documentare il sogno di un lontano passato che tenta di rivivere e resistere. Chissà mai.!!! (1- continua)






