Legambiente dopo il Consiglio Comunale aperto a Porto Empedocle: non ci sono più dubbi, sulla spiaggia di Porto Empedocle, in nome dell’emergenza idrica, ancora inaccettabili errori, scandali, sperpero di fondi pubblici
Legambiente interviene, ancora una volta, sulle modalità individuate dalla Cabina di regia regionale, per far fronte alla crisi idrica, cioè destinare diverse decine di milioni di euro alla realizzazione di dissalatori.
Già da diversi anni Legambiente oppone una motivata contrarietà a tali impianti, che oggi la Regione Siciliana vuole acquisire non tanto quale fonte di approvvigionamento emergenziale, ma quale risorsa strutturale, con tutto quello che ciò comporta. Si tratta di impianti energivori, fonti di inquinamento per le acque di balneazione e per gli ecosistemi marini, forniscono una quantità limitata di risorsa e finiscono con il gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini che, attraverso le bollette idriche, dovranno sostenerne i costi a regime.
Negli ultimi mesi, in particolare, il Circolo Legambiente di Agrigento, unitamente ad altre associazioni e ai comitati locali, oppone una specifica contrarietà all’impianto di Porto Empedocle, per alcune ragioni che qui ancora una volta richiamiamo:
- La scelta del sito: piuttosto che realizzare il revamping dell’impianto già dismesso in area ASI, si è scelto di realizzare ex novo, in prossimità del centro abitato e di una spiaggia, a cui gli empedoclini sono particolarmente affezionati, un impianto definito “mobile”, di piccola potenzialità ma di grande impatto ambientale, paesaggistico, gravante essenzialmente sulla comunità e un grandissimo impatto economico, gravante sull’intera collettività;
- Le caratteristiche realizzative da noi osservate, e poi anche le dichiarazioni della struttura commissariale nel Consiglio Comunale aperto dell’11 luglio scorso a Porto Empedocle, fanno definitivamente escludere che possa trattarsi di un impianto di tipo mobile, provvisorio. Del tutto antieconomico e privo di logica tecnica, infatti, aver realizzato la mole di “opere civili” consistenti nelle opere in calcestruzzo, negli scavi per l’intero asse viario del paese, il collegamento idraulico con la rete acquedottistica esistente, se il tutto deve essere dismesso in pochi mesi. Evidentemente, come pure ammesso dalla struttura commissariale incalzata dagli interventi dei cittadini infuriati, non si tratta di un impianto provvisorio. Di provvisorio c’è solo il nome. Quello è un impianto destinato a restare in quell’area, con tutto il carico di preoccupazioni che ciò comporta in termini di ipoteca definitiva dell’uso turistico della spiaggia di Marinella, descritta da Andrea Camilleri e prima ancora da Luigi Pirandello quale incantevole luogo identitario, a poche decine di metri dalla storica torre Carlo V.
“Abbiamo formulato, negli anni, – dichiarano Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia e Daniele Gucciardo, presidente del Circolo Rabat di Agrigento – e per ultimo in occasione del recente Forum Acqua Sicilia, tenutosi proprio ad Agrigento, proposte e soluzioni praticabili rispetto a una crisi idrica e climatica alla quale si deve rispondere con la migliore politica, con le migliori soluzioni tecniche, con l’uso più razionale dei fondi pubblici disponibili: dal contenimento e la razionalizzazione dei consumi al riuso dell’acqua depurata in agricoltura, per evitare gli usi anomali e impropri e gli abusi sotto gli occhi di tutti dell’acqua potabile. Proposte ed interventi di buon senso che si richiamano ai principi di equità, efficienza e tutela ecologica della risorsa acqua: misurare i consumi, effettuare le manutenzioni alle reti, investire oculatamente sui rifacimenti integrali delle reti in maniera da riportare le perdite a un dato fisiologico, mentre ad oggi in questa parte di Sicilia registriamo dispersioni superiori al 50-60% dell’acqua immessa in rete.”
Le vertenze ambientali che stanno incidendo profondamente sul futuro della comunità che vive in questo tratto di costa agrigentina saranno al centro dell’incontro pubblico “Chi decide per la nostra costa” che sarà organizzato a Porto Empedocle, presso la Torre Carlo V, il prossimo 20 luglio in occasione dell’arrivo di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che con la sua imbarcazione in viaggio per tutta la penisola monitora, informa e sensibilizza, istituzioni e cittadini sullo stato di salute dei nostri mari, fiumi e delle coste.