Da “Era farsi”- autoantologia- poesie 1974-2011 a “Le voci dei Bambini”- 2007-2017 passando per “Nomi di cosa nomi di persona”, “La civiltà dei bambini”, “La cura degli assenti” per giungere oggi a questa nuova raccolta “Restitutio ad integrum”. Sono semplici bambini i protagonisti di queste poesie di Margherita Rimi, neuropsichiatra infantile. Il lettore resterà colpito sia dalla intensa testimonianza della voce poetica della Rimi sia dall’appassionata esperienza sul campo che ne traspare in favore dei bambini disabili o vittime di abusi. Oggi per la Marsilio è in libreria l’ultima raccolta della Rimi: “Restitutio ad integrum” con una presentazione di Gandolfo Cascio che riportiamo integralmente.
La Restitutio ad integrum è la formula medica che indica la guarigione e, magari, il restauro dello stato originale dell’infermo. Il sentimento – lirico e civico – espresso è dunque la speranza: perché possiamo salvarci o, meglio, c’è qualcuno che «torna | a curare | le ferite» del corpo o della mente. E questi «due blocchi», sovente offesi dalla medesima prepotenza, sanno che oltre a “funzionare” ammodo, ognuno per sé, devono tenersi d’occhio, altrimenti quando viene «ferito l’uno | l’altro cade». Allora lo stile, per marcare la diversità/unità tra testa e cuore, «sottomette la grammatica» e si sdoppia: da una parte la sintassi quasi dimessa schifa la norma e, di contro, il lessico s’infiamma nella precisione dell’etimologia o della tecnica, si lascia sedurre dal greco, latino, siciliano, inglese… perché non esistono «parole che contano di meno». Margherita Rimi così, con una voce netta e originale, pone al centro della riflessione un’umanità fragile ma non sfibrata, idiota eppure benedetta, violata ma mai sconfitta






