Mar. Nov 18th, 2025

FINISSAGE “Concordia. Dialoghi sul paesaggi sociali”

ITALY. Abruzzo. Scanno. 1951.

Biblioteca Lucchesiana | 22 novembrePresentazione “Talenti femminili in scena” di Ester Rizzo

Performance Transposition di Yinka Esi Graves Il potere sistematico sugli altri, la necessità di scomparire per poter esistere e resistere a questo processo: è un lavoro complesso ma che nasce da dentro, quello dell’artista britannica di origini giamaicane e ghanesi,  Yinka Esi Graves, che sabato prossimo (22 novembre) proporrà la sua performance Transposition al finissage della mostra “Concordia. Dialoghi sui paesaggi sociali”, uno dei progetti più articolati e seguiti di Agrigento Capitale Italiana della Cultura.

Concordia”, curata da Esther Regueira (curatrice associata Lisa Mazza) e in collaborazione con l’Istituto Cervantes, è un progetto “situato”, consapevole del luogo e del tempo in cui agiamo, in stretto contatto e dialogo con le realtà creative del territorio agrigentino. È stato creato  essenzialmente in due luoghi, la chiesa di Santa Sofia e il Teatro Pirandello, dove giovedì (20 novembre) e venerdì (21 novembre) sempre alle 16.30 sono in programma visite guidate alle installazioni di Alonso Gil, Cecilia Noriega-Bozovich, Daniela Ortiz, Muna Mussie, Robin Kahn, Kimika, Rubén Ojeda Guzmán, l’agrigentino Salvatore Errore, Francis Alys, Maro Michalakakos e la scrittrice Ester Rizzo. Proprio quest’ultima sabato (22 novembre) alle 11.30 alla Biblioteca Lucchesiana presenterà “Talenti femminili in scena” volume (Medinova) che raccoglie le sue ricerche su alcune talentuose siciliane, ignorate solo perché donne: è giunto il momento di riconoscere la validità delle loro opere nel teatro, nella musica, nella letteratura o nell’attivismo sociale.

Alle 12.30 Yinka Esi Graves – una delle figure che più hanno contribuito al rinnovamento formale del flamenco – presenterà Transposition, performance di danza realizzata per Agrigento2025, in dialogo con lo spazio della Lucchesiana. Con i suoi gesti Yinka riflette sulla visibilità e l’invisibilità costruite da chi detiene un potere sugli altri. L’ingresso è libero. 

Il progetto “Concordia”, parte del dossier di candidatura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, nasce in collaborazione con l’Istituto Cervantes, FAI- Giardino della Kolymbethra, Todolí Citrus Fundació e Università di Palermo.

Ultimi giorni utili per visitare

CONCORDIA: DIALOGHI SUI PAESAGGI SOCIALI – 27 settembre – 23 novembre

Visite guidate: 20-21 novembre ore 16.30

Curato da Esther Regueira (curatrice associata Lisa Mazza) prodotto da Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e parte del dossier di candidatura, è un progetto situato che ha creato spazi di riflessione e posto domande che costringono ad andare oltre le prospettive tradizionali, sfruttando l’immaginazione, dando voce a chi non ce l’ha. In questo caso chi arriva senza meta, le mille donne del Mediterraneo, le artiste e le scrittrici messe spesso in ombra dai colleghi uomini, o gli artisti (come Salvatore Errore) nati, cresciuti e scomparsi senza ribalta. Due sezioni: la chiesa di Santa Sofia ospita una collettiva di artisti che per formazione o scelta, hanno sempre indagato minoranze, conflitti razziali, migrazioni, identità e diversità: Alonso Gil (nato a Badajoz nel 1966, vive a Siviglia) che ha instaurato un dialogo con la comunità e i migranti, invitando a opere collettive su tessuto; Cecilia Noriega-Bozovich (nata a Chimbote nel 1954, vive a Lima), che ha installato una poltrona “presidenziale” simbolo di potere, e chiesto agli spettatori come si comporterebbero da presidente. I risultati ottenuti finora, in giro per il mondo, sono nelle 10 foto stampate su alluminio. Daniela Ortiz (nata a Cusco nel 1985, vive a Urubamba, Perù), Muna Mussie (nata in Eritrea nel 1978, vive a Bologna) che ha lavorato con scrittura Braille, cotone e filo dorato per portare alla luce e decostruire, le narrazioni coloniali. Robin Kahn (nata a New York nel 1961, dove vive) nel collage “Il galateo”, crea una biblioteca immaginaria che celebra il potere della mente femminile; e Kimika (nata a Gifu, vive a Siviglia) che lavora con i tessuti delle donne sahrawi. Rubén Ojeda Guzmán (vive e lavora a Oaxaca)si è invece concentrato sulla corruzione, la violenza e le tensioni sociali. Tutti sono entrati in dialogo virtuale con Salvatore Errore (nato e vissuto ad Agrigento 1929-2011), misconosciuto artista naif che non ha mai lasciato la sua città, ma ha raccontato tramite intarsi di vari legni, con avorio, madreperla, ambra che raccoglieva dovunque, le figure e le forme tradizionali della sua terra, in alcuni casi rifacendosi all’iconografia ortodossa a fondo oro. Il belga Francis Alys proietta il video “Don’t Cross the Bridge Before You Get to the river” realizzato nello Stretto di Gibilterra, dove 14 chilometri dividono Marocco e Spagna, e indaga le differenze sostanziali tra le due sponde, da cui partono barchette fatte di scarpe … La Chiesa di Santa Sofia insiste nell’atrio dove si apre il Teatro Pirandello che invece ospita un’installazione – “Cradle”, sorta di culla-gabbia in metallo – opera dell’artista greca Maro Michalakakos (Atene, 1967) nota per le sue ibridazioni oniriche di forte impatto, per i suoi rimandi alla memoria e ai ricordi familiari: è in dialogo con l’installazione site specific di Ester Rizzo, una proiezione che recupera nomi e volti di 25 artiste siciliane, di ieri e di oggi, importanti nella musica e nella letteratura, ma spesso dimenticate e ignorate, cancellate dai colleghi uomini. Il Museo Archeologico Pietro Griffo ha ospitato una serie di scatti sul dramma dei migranti nel Mediterraneo, di Santi Palacios, considerato uno dei più importanti fotoreporter internazionali a trattare il tema delle migrazioni e delle rivoluzioni climatiche.

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