Ven. Ott 24th, 2025

CRIMINALPOL: ATTI INDIMIDATORI AI GIORNALISTI

Aumentano le minacce e le azioni violente
Il documento della Direzione Centrale Polizia Criminale nell’ambito delle attività del Centro di Coordinamento per la Sicurezza dei giornalisti presso il Ministero dell’Interno.

Sono disponibili i dati del primo semestre 2025 relativi alle aggressioni, minacce e intimidazioni ai giornalisti. Il report viene periodicamente realizzato dalla Direzione Centrale Polizia Criminale (Criminalpol) nell’ambito delle attività del Centro di Coordinamento per la Sicurezza dei giornalisti presso il Ministero dell’Interno, un organismo interforze che vede insieme varie specialità della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza (tra cui Digos e Polizia Postale) ed a cui partecipano attivamente l’Ordine nazionale dei giornalisti e la Fnsi.
In base alla relazione sono 81 gli episodi di intimidazioni nei confronti di giornalisti censiti nel primo semestre del 2025, un aumento del 76% rispetto ai 46 episodi dello stesso periodo del 2024.
Degli 81 episodi 40 sono riconducibili a contesti socio/politici, 28 a contesti di criminalità comune, 11 a contesti di criminalità organizzata e 2 ad altri contesti. Degli 81 atti intimidatori 31 i casi di intimidazione perpetrati via web. Gli altri modus operandi più utilizzati sono stati scritte ingiuriose/minacciose: 18 (6 nel 2024); aggressioni fisiche: 16 (7 nel 2024); minacce verbali: 12 (8 nel 2024); danneggiamenti 4, (10 nel 2024).

Sono 20 gli episodi che hanno riguardato le giornaliste nei primi 6 mesi del 2025;
46 quelli di cui sono stati vittime colleghi uomini, mentre 15 sono stati i casi registrati contro redazioni giornalistiche, troupe non meglio specificate o relativi a minacce generiche rivolte alla figura del giornalista (ad esempio striscioni esposti durante eventi sportivi).

La Criminalpol conferma che tra le regioni più pericolose per gli operatori dell’informazione ci sono il Lazio, la Lombardia e la Campania; seguono Calabria, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia; mentre le province in cui è stato rilevato il maggior numero di episodi sono Roma (con 16 episodi) e Napoli (7 episodi), seguite da Cosenza e Milano con 5 eventi ciascuna e Torino (4 eventi).
In tutto 16 le regioni dove si sono verificate le intimidazioni, con le prime 7 regioni che hanno fatto registrare l’81,5% del totale delle intimidazioni.

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