Dom. Ott 26th, 2025

A NICOLO’ D’ALESSANDRO UN PREMIO  “ALLA CARRIERA”

Venerdì 10 ottobre  al teatro della Consolazione di Palermo si è svolta la IV edizione del premio letterario “Antonio Veneziano”, organizzata dal  docente e poeta Antonino Causi. La serata è stata presentata dalla dr.ssa Marisa Palermo. Tra i premiati l’agrigentino Nicolò D’Alessandro e il realmontino Pascal Schembri  ideatore della “Casa del libro” e del prestigioso premio “Scala dei Turchi”. All’evento letterario era presente  il Dott. Giuseppe Mancuso vice presidente del consiglio Comunale di Palermo. D’Alessandro più conosciuto come pittore e grafico (storiche le sue immagini  che riproducevano primi piani di  protagonisti intervistati dal quotidiano “Repubblica”) si è fatto   apprezzare    anche come scrittore, tra l’altro, di “La lunga notte vuota”, “La carezza”, “Il guerriero persiano”, “Una estate a Buagimi”. Di seguito pubblichiamo alcune delle recensioni e i primi piani di Papa Francesco e Leone XIV”: “Abbiamo scoperto che quando la libertà viene negata, diventa la cosa più preziosa che possiamo avere ma può anche diventare la più grande conquista. Avvertiamo improvvisamente che ciò che prima ritenevamo scontato ora non lo è più.” Questa “Lunga notte vuota” va considerata come un interrogativo più che come la testimonianza di un periodo da dimenticare. Libro ricco di riflessioni, pensieri etici che portano ad analizzare la forza del silenzio, il senso pieno della vita. Il ricavato della vendita sarà devoluto interamente all’Associazione Volontari di Strada di Agrigento per l’acquisto di beni di prima necessità ai bisognosi.

Le storie di Nicolò D’Alessandro hanno una intimità che somiglia a un destino, una traccia sul cielo della narrazione che svela molto di più di quello che raccontano. Affidano al movimento dei pensieri la dinamicità del flusso magnetico che ha la vita nel suo inesorabile scorrere.

“Il comportamento di un Persiano guerriero dipinto che decide così di punto in bianco di abbandonare la tela e andarsene non è cosa di tutti i giorni e tantomeno non può essere un evento comprensibile. Non può che essere una cosa da pazzi oppure può appartenere ai vaneggiamenti di un povero visionario”. “Qualcosa non quadrava quando accadde, né mi convince ora che lo sto raccontando. Il Persiano guerriero, guardandolo attentamente, non teneva nell’altra mano libera la moneta. Non c’era più la moneta. Capite?”

“Una carezza è una richiesta ma anche una risposta fisica all’enigma del nulla. Sottende e amplifica un percorso di conoscenza come ricerca di sé stesso. Lei sapeva molto bene che gli stava dando ciò che Alfredo non aveva mai conosciuto. L’inedita intimità di una carezza d’amore. Le fisicità si fondevano nella poesia del desiderio. Uno sguardo tra lei e Alfredo stabiliva la continuità e il flusso d’energia naturale della nascita, della vita e del suo termine. Come un fiume di energia vitale condivisa. Ed era solamente un lampo nell’imperscrutabile vita e storia dell’universo. Percorrevano in due una strada in salita della ricerca del se di sé.”

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