Mar. Set 16th, 2025

PANTEA, EMPEDOCLE, ORFEO ,SIBILLA, ERMOGENE NEI “DIALOGHI” DI VINCENZO ARNONE

PANTEA–Chi sarà mai quell’uomo solenne che s’aggira nel tempio a Zeus dedicato…E’ un uomo o un’ombra?

EMPEDOCLE—O donna, ignoro anch’io come risponderti: un uomo o un’ombra?  Di sicuro sono Empedocle che qui in questa città ebbi i natali trecento e più anni addietro…

Così iniziano “I dialoghi nella valle” di Vincenzo Arnone andati  in scena nella sala del Telamone del Museo Griffo. Interpreti Silvia Budri e Ugo De Vita, al violino Ugo Adamo. Dialoghi ambientati nella valle dei templi di Agrigento nell’era precristiana, all’ombra del tempio della Concordia e di fronte alle acque del mare. E quel che era allora –ribadisce l’autore—quel che sarebbe stato e quel che sarà sempre nella vita dell’uomo al di là dell’effimero e del contingente. Nel dialogare-a volte drammatico e misterioso, altre volte mistico e sapienziale- tra Empedocle e Pantea, tra la Sibilla e Astilo, tra Orfeo e Camilla , tra Egeria e Ermogene, scorrono immagini e suggestioni che richiamano pagine della antica letteratura e della Sacra Scrittura. I furori morali della Sibilla, di Empedocle e, in età cristiana di Egeria, sono in parte espressione della sapienza che supera i tempi e le varie contraddizioni della Storia. Il “dialogarne teatralmente” da modo di coglierne in misura maggiore l’anima delle parole e dei gesti.

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