(di Gaetano Gaziano)–Si può riassumere così il racconto-concerto di Giovanni Allevi effettuato nel teatro-cava di Lampedusa, nel contesto del programma Agrigento Capitale della Cultura 2025.
Più che di un concerto si è trattato, infatti, della commovente narrazione che il musicista ha fatto della sua lotta contro il mieloma multiplo.
Ha alternato alcune riflessioni esistenziali sulla sua dolorosa esperienza all’esecuzione al piano di pezzi composti nei momenti di ispirazione, come forte volontà a non rassegnarsi mai e a gustare i momenti belli della vita giorno per giorno, senza pensare al futuro: “ogni alba è una promessa, ogni tramonto un arrivederci”.
Note e parole hanno scavato nella coscienza di ognuno di noi, facendoci riflettere sui più svariati argomenti che vanno dalla forza taumaturgica della natura e della cultura alla riflessione sul potere presso gli antichi romani che si fondava su questi valori “Auctoritas, Dignitas, Gratia”, oggi misconosciuti.
“Non più lacrime” si adatta bene anche al video-messaggio di Papa Leone, trasmesso prima dell’evento, con il quale il Pontefice ha voluto sottolineare che “la globalizzazione dell’indifferenza deve essere sostituita dalla cultura della solidarietà” proprio per evitare le lacrime versate per i tanti drammi dei migranti morti in mare.

