Silenzio per Gaza: SCIOPERO DIGITALE TOTALE COLLETTIVO OGNI GIORNO DALLE 21 ALLE 21.30 (ora locale) per una settimana DAL 29 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE
Un piccolo gesto che tutti possiamo fare.Disconnessione collettiva di 30 minuti al giorno
Cosa accadrebbe?Crollo improvviso del traffico internet registrato da ISP e piattaforme digitali.Monitor di Google, Meta, Amazon & co. segnalerebbero un blackout di utenti.Impatto economicoPerdite enormi per pubblicità online ed e-commerce.
Danni ai servizi cloud e alle piattaforme che vivono di traffico costante.Significato sociale
Un atto di protesta civile digitale: come uno “sciopero online”.
Un gesto coordinato capace di attirare attenzione globale
Dalle testimonianze struggenti e bellissime del Dott. Ezzideen da Gaza.
Non c’è internet.
Nessun segnale. Nessun suono. Non c’è mondo oltre questa gabbia.
Ho camminato per trenta minuti tra macerie e polvere. Non cercando una via di fuga, ma un frammento di segnale, giusto il necessario per sussurrare: “Siamo ancora vivi”.
Non perché qualcuno stia ascoltando,ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva.
Gaza ora è silenziosa.Non di pace, ma di annientamento.Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento.
Hanno tagliato l’ultimo cavo.
Nessun messaggio viene trasmesso. Nessuna immagine arriva.
Persino il dolore è stato proibito.Sono passato accanto ai cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci.Questo non è solo un assedio di bombe.
È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: “Noi eravamo qui”.I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia.
Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo.
Bombardano le file dove le madri aspettano la farina.
Bombardano la fame stessa.
Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d’uscita.
E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono abbattuti.
Qui si muore, e nessuno lo sa.
Non perché le uccisioni siano cessate, ma perché la distruzione della connessione è avvenuta.
Internet è stato il nostro ultimo respiro.
Non era un lusso; era l’ultima prova della nostra umanità.
Ora non c’è più.E nell’oscurità, massacrano senza conseguenze.Ho trovato questo debole segnale eSIM come un morente trova una vampata di fuoco.
Sono rimasto sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo.
Un singolo messaggio.Un’ultima resistenza.
Se state leggendo questo, ricordate:
Abbiamo camminato nel fuoco per dire la verità.
Non siamo rimasti in silenzio.
Siamo stati messi a tacere.
E quando il cablaggio sarà ripristinato,la verità trasparirà,e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere.
A partire da oggi,
dalle 21:00 alle 21:30 ORA LOCALE, spegnerò il mio cellulare.
Nella forma più grave di disconnessione da internet, dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese.
Silenzio per Gaza.30 minuti di silenzio digitale
Questa è una campagna digitale coordinata dal movimento “Silenzio per Gaza”. È un’ondata in crescita.
Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale in ogni Paese.
Durante questa pausa:
Non sono ammessi social media.
Non sono ammessi messaggi.
Non sono ammessi commenti.
Spegnete telefoni e computer.
Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza.
(Non è facile, ma stiamo facendo qualcosa. È questo che conta) L’idea:
Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo manterranno il silenzio assoluto sui social media per 30 minuti.
Nessun post.
Nessun “Mi piace”.
Nessun commento.
Nessuna apertura di app.
Silenzio digitale assoluto. Spegnete il telefono.È un atto di resistenza: una protesta digitale globale.
La rabbia di tanti cittadini di fronte a un’ingiustizia immensa.
Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace.
Ricordate il silenzio digitale dalle 21:00 alle 21:30.
Spiegazione tecnica:
Impatto algoritmico
Le piattaforme dei social media dipendono dall’attività costante degli utenti.
Siamo noi a mantenere il sistema in funzione.
Un calo improvviso e sincronizzato dell’attività, anche per un breve periodo, può:
(a) interrompere gli algoritmi di visibilità.
(b) influenzare le statistiche del traffico in tempo reale.
(c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti.
Questo atto mette in luce la resistenza dei cittadini all’ingiustizia, che fino ad ora è stata alimentata dalla nostra passività.
Impatto simbolico
In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente.
Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio imposto a Gaza. È un momento di riflessione collettiva.
Impatto sociale
Se l’azione si diffonde, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza.
E solo allora agiranno.
Il nostro obiettivo è creare un’ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo 🌎.
Non dimenticare: 21:00 — Silenzio digitale!
Impostate gli orologi! Spegnete i telefoni!
Dalle 21:00 alle 21:30 — Ovunque vi troviate:
SMETTETE di usare:
• Telefoni
• Computer
• Portatili
Per una settimana.
SILENZIO — per il bene di Gaza.
SILENCE FOR GAZA 🔊
TOTAL DIGITAL STRIKE
Every day • Aug 29 – Sept 6
⏰ 9:00 – 9:30 PM (local time)
30 minutes of global digital silence
No phones
No social media
No messages
No comments
A collective act of resistance.
Disrupts algorithms, impacts platforms.Sends a clear signal of solidarity with Gaza.
Turn off. Disconnect. Resist.
Silence speaks louder than noise.