Si è concluso in questi giorni un progetto di agricoltura sociale all’avanguardia che ha integrato il mondo rurale con quello del sociale, offrendo opportunità di inclusione lavorativa a persone con disabilità e fragilità.
Il progetto, chiamato “L’Abbraccio del Giglio”, è co-finanziato dal fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e sostenuto dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Sicilia, si inserisce nella Misura 16, Sottomisura 16.9 del PSR Sicilia 2014/2022.
Capofila del progetto è stata l’azienda agricola Giglia Giovanni, mentre partners sono stati l’azienda agricola Vita Alessandro e Bucellato Lucia e la cooperativa sociale “Hermes”.
Il progetto aveva come obiettivo primario la creazione di percorsi individuali di inserimento lavorativo attraverso attività di formazione e tutoraggio, valutando le attitudini e gli interessi di ciascun partecipante: l’obiettivo era quello di facilitare un’occupazione stabile all’interno delle aziende e associazioni del partenariato, promuovendo l’autonomia e l’inclusione sociale di soggetti in situazioni di marginalità come i minori stranieri non accompagnati.
La presentazione ufficiale è avvenuta il 23 aprile dello scorso anno e il progetto è proseguito con un laboratorio sui grani antichi, presso “Fattorie Vassallo” a Licata a cui hanno partecipato anche ragazzi con disabilità cognitive che hanno avuto un approccio diretto al mondo agricolo scoprendo attività che vanno dalla macinatura del grano alla preparazione dell’impasto, culminando con la cottura del pane. A ottobre il progetto è proseguito con un laboratorio sulla coltivazione dell’olivo presso l’azienda agricola Vita Alessandro di Agrigento: qui i ragazzi hanno appreso le tecniche di coltivazione dell’olivo e hanno partecipato a una degustazione di olio novello, con una successiva visita a un oleificio.
Altro appuntamento è stato dedicato alla coltivazione della vite, con un approfondimento dedicato alle attività di potatura che hanno permesso ai partecipanti di acquisire competenze specifiche in merito e accrescere il proprio bagaglio di competenze.
“Per noi agricoltori è stata una nuova emozione poter svolgere un progetto come questo, che ci ha lasciato tanto umanamente – commenta Giovanni Giglia – perché ci ha dato la possibilità di confrontarci con giovani volenterosi che attendono spesso solo l’opportunità di essere messi alla prova”.