(di Paolo Cilona)-Questa mattina tantissime persone hanno partecipato alla scopertura di una targa per il compianto deputato socialista Vincenzo Di Caro che il Comune di Agrigento gli ha voluto tributare in riconoscimento della sua storia umana, sociale e politica. Con l’intitolazione della piazzetta sul lungomare di San Leone il Comune ha fatto memoria di una persona perbene, di un uomo virtuoso di grande umanità, di dirigente scolastico, di politico di grande valore e di parlamentare dalle illuminate intuizioni che da lui furono sempre poste a servizio della gente e soprattutto della Sicilia. La storia esiste se qualcuno la racconta. Stamane è stata raccontata la storia di Enzo Di Caro al cospetto dei sindaci di Camastra, Campobello di Licata, Naro e di Agrigento. Dirigente autorevole del Partito Socialista İtaliano, deputato all’assemblea regionale siciliana e più volte Assessore nei settori del Turismo, Sanità e Lavori Pubblici. A lui si devono i finanziamenti per la costruzione dei nuovi ospedali di Agrigento, Sciacca, Canicattì e Ribera. Finanziò opere importanti in Sicilia come la seggiovia Linguaglossa-Etna, l’Autodromo di Pergusa, il piano regionale per l’edilizia scolastica e di quella abitativa. Ad Agrigento realizzò il lungomare di San Leone, l’eliporto e il porticciolo. Da presidente dell’Ente di Sviluppo Agricolo diede impulso alle canalizzazioni delle dighe e alla promozione dei prodotti agro_alimentari della Sicilia. Un uomo del fare, un amministratore zelante ed operoso. Da sindaco della sua Camastra per oltre mezzo secolo operò con grande saggezza ed impegno realizzando tantissime opere pubbliche come il campo sportivo, la Piscina, la Scuola materna, 60 alloggi di edilizia popolare, la nuova sede municipale, l’illuminazione pubblica, le nuove reti fognarie ed idriche, l’ampliamento della strada Camastra-Naro e il nuovo collegamento stradale con Agrigento, il potenziamento della pianta organica. Fu il sindaco del fare, benvoluto dai suoi amati concittadini. Lui amava aggredire i problemi e risolverli. Un impegno che costituisce un valido riferimento ed esempio per tanti sindaci della nostra terra. L’allora Vescovo di Agrigento Mons. Giuseppe Petralia espresse un elogio pubblico nei riguardi di Vincenzo Di Caro che aveva consentito la riapertura della Cattedrale di San Gerlando dopo la frana di Agrigento del 19 luglio 1966.Ai suoi funerali avvenuti nel mese di agosto del 2006 parteciparono migliaia e migliaia di persone provenienti da ogni parte della Sicilia. La cosa più suggestiva di quel triste giorno fu che dalla Chiesa Madre di Camastra al cimitero la banda musicale attraversò le vie al canto di Bella ciao e dell’inno dei lavoratori. Erano i suoni e i canti della sua vita, del suo impegno per la democrazia, per la libertà, per la pace nel mondo, per il riscatto dei lavoratori. Quest’ anno avrebbe festeggiato cento anni con la cara moglie signora İlia Punturello e con le dilette ed amate figlie Alessia, Debora e Gabriella. Agrigento ha dato prova ancora oggi di voler bene ad Enzo Di Caro. (nella foto di apertura Vincenzo De Caro con l’on. Lauricella)




