“Lo scorso 10 maggio- ci comunica la deputata PD Giovanna Iacono- ho partecipato all’incontro promosso da LegaCoop., Confcooperative, AGCI e Un.I.Coop, che lanciavano l’allarme sulle gravi criticità relative al servizio MSNA in Sicilia.
Già il 20 maggio ho presentato un’interrogazione parlamentare con cui abbiamo evidenziato la grave emergenza che coinvolge le cooperative sociali siciliane che accolgono minori stranieri non accompagnati.
La questione riguarda i ritardi nei contributi del Ministero dell’Interno che mettono a rischio la continuità dei servizi e la tenuta del tessuto professionale locale.
Oggi, la situazione ha raggiunto livelli drammatici, con ritardi sistematici nei pagamenti e con cooperative sull’orlo del collasso. Il governo, ha fin qui, solo garantito un acconto del 35% per il 2025 e non ancora saldato le rette degli ultimi due trimestri 2024 per esaurimento del fondo.
Da ANCI è arrivato un allarme sul Fondo nazionale per l’accoglienza dei MSNA, i cui tagli e ritardi stanno esponendo i Comuni a perdite ingenti.
A fronte di questa crisi, abbiamo chiesto con la massima urgenza lo sblocco immediato dei pagamenti arretrati da parte dei Comuni nei confronti delle cooperative sociali; l’adeguamento tempestivo dei contributi statali erogati dal Ministero dell’Interno ai Comuni; il potenziamento del sistema SAI con l’inserimento in quel sistema delle strutture per MSNA, per garantire copertura stabile e sicura ai Comuni.
È inaccettabile che cooperative, lavoratori e minori vittime di fragilità sociale siano esposti a una crisi gestionale e finanziaria che mina la coesione e la funzione solidaristica del sistema di accoglienza. Se quelle strutture dovessero chiudere senza alcuna protezione sociale, le conseguenza sarebbero devastanti in termini di perdite di posti di lavoro.
Si tratta di un rischio strutturale per il welfare italiano, di cui il governo nazionale si deve fare carico, dicendo con chiarezza quali siano le reali intenzioni: agire mettendo le risorse, oppure confermare che la loro strategia è quella di far collassare lentamente le strutture per MSNA, per soddisfare la loro concezione distorta di sicurezza nel nostro Paese.





