(di Mario Gaziano) Finalmente una buona idea che esce da Agrigento Capitale della cultura 2025. Un’idea che richiama il silenzio. Quel “silenzio” che è stato riferimento di tante opere d’arte nel cinema nella letteratura, nel teatro.
Da IL DILENZIO DEGLI INNOCENTI
di Jonathan Demme capolavoro cinematografico del 1991 che esalta i valori della Giustizia contro le crudeltà più efferate. (5 Premi Oscar).
—LA VOCE DELLA LUNA di Fellini 1990 che si conclude con un bellissimo monologo proprio sul silenzio, strumento di comprensione della vita. (5 David di Donatello)
— LA REGOLA DEL SILENZIO di Robert Redford del 2002
Il silenzio per ritrovare la propria identità ( Sundance film festival-
Park city- Salte Lake City)
E poi naturalmente Pirandello con la sua silloge di novelle SILENZIO, un ENRICO IV e ROMEO DADDI del ” Non si sa come” con i silenzi della coscienza, della follia di forte caratura tra psicologia e (azzardo) psicoanalitica. Tutto tra genio e creatività. Il silenzio, nostro tutto agrigentino, del Silent room (ben oltre centomila euro), Installazione deserta e disertata, destinata in maniera vacua e fatua a intime, personali e struggenti riflessioni, in che sfere, essa stessa, ” installarla”?: – della mortificazione? – dell’imbarazzo? – o della totale inconsapevolezza?