(di Beniamino Biondi) All’interno dell’omaggio per gli ottanta anni di Matteo Collura, il documentario di Diego Romeo su Sciascia ha reso un prezioso servigio a entrambi gli scrittori. Collura ha raccontato Sciascia senza retorica costruendo un percorso letterario e civile dagli esordi fino alla morte. Raccontando Sciascia ne ha narrato i luoghi, i sentimenti del tempo, gli incontri e le battaglie, attraverso i titoli dei suoi libri e il percorso dimidiato tra pessimismo e favola. Per contro, il racconto di Sciascia si proietta specularmente come un ritratto dello stesso Matteo Collura, risuonando dal dorato tirocinio del maestro all’autonomia assoluta che lo pone oggi tra i massimi scrittori siciliani. Merito del filmato all’autore Diego Romeo, regista inquieto e tenacemente allusivo, che, con un racconto secco che non dispregia il candore naturale della poesia, ha composto una cartografia reale e insieme immaginaria della Sicilia, attraverso i suoi numerosi materiali d’archivio e talune scelte stilistiche di grande innovazione, come per esempio gli atti teatrali ripresi sulla marna bianca della Scala dei Turchi o tra le rovine della valle dei templi, in una liturgia profana di icastica e potente performatività visiva.



