Come nel film “Il cielo sopra Berlino” del regista premio Oscar VIM WENDERS , sopra il cielo di Agrigento l’immaginario collettivo (e istituzionale) ha collocato San Calò e san Gerlando. Lo si è capito (e istituzionalizzato) dopo i fatiscenti fuochi d’onore, la famosa “maschiata”, contestata come fosse l’aspetto più rappresentativo di una festa (tra l’altro con mistiche esplosioni schizofreniche) e che si aggiunge alle favole pseudogiornalistiche dei praticanti “cappuccetto rosso”(in mancanza di ufficiali iscrizioni all’Ordine). Tutto un sistema che mescola immaginario, bigottismo o semplice fede nei destini personali e di una città il cui cielo di carta viene invaso poco utilmente da sistemi farlocchi e piste investigative pro domo sua. E quindi ben vengano assunti e accomunati nel “padronaggio” di una città, SAN CALOGERO e SAN GERLANDO , quasi una doppia protezione richiesta da strafalcioni istituzionali che a questo punto potrebbero risultare “provvidenziali”. Due protettori, uno di origine turco- africana, San Calo’ , l’ altro di provenienza francese, San Gerlando di Besanson con la quale città non si è mai chiesto un gemellaggio. Insieme (come Papa Ratzinger e Papa Francesco) santamente icastici e sicuramente con un San Calogero che umilmente si inchina alla Santità di un SAN GERLANDO assumendosi la responsabilità di quei devoti distratti e inconsapevoli agrigentini che lo hanno elevato abusivamente a PATRONO DI AGRIGENTO . L’ignoranza è segno di speranza, Agrigento risorgerà ma questo non è il tempo giusto……bisognerà attendere nei secoli dei secoli…., verrà fuori il nome della rosa…per adesso chiediamo la benedizione per la nostra Agrigento confusa tra strafalcioni, incompetenze e praticantato giornalistico.