di Paolo Cilona
Circa due milioni di euro, pari a 4 miliardi delle vecchie lire tra il Volo e il Concerto di Muti. Una somma considerevole elargita dalla cabina di regia palermitana in favore di Agrigento capitale della cultura. İl riscontro a tale evento sarà il botteghino che registrerà il numero dei paganti ovvero dei cultori della grande musica. Di sicuro ci saranno i cosiddetti privilegiati che siederanno nelle primissime file a costo zero in quanto espressione dell’elite mondana dominante. Francamente una famiglia di quattro persone, seppure amante della bella musica, non può permettersi di andare al botteghino, anche se il Concerto del grande maestro Muti è a totale carico dei contribuenti siciliani. La Regione ha creato un forte fossato sociale tra chi può e chi non può. A questo punto il sovrano regolatore della vita culturale siciliana è il mister euro. İl Concerto doveva essere offerto all’intera città di Agrigento per essere almeno una volta tanto protagonista del titolo e di non essere invece considerata come la gallina dalle uova d’oro. Domani avremo più tempo per riprendere l’argomento sulla base di nuovi elementi di carattere sociale e principalmente di costume. Doveva essere l’Amministrazione comunale a convincere la Regione per offrire il Concerto agli agrigentini pagando magari un biglietto d’ingresso più agevole di quello stabilito.

