di Paolo Cilona
La notizia riguardante gli appalti truccati ha scosso la città di Agrigento. Tutti al momento si chiedono chi sarà il puparo, o meglio il direttore d’orchestra della gestione degli appalti. İl lupo perde il pelo ma non il vizio. Una corrente del pensiero politico attuale continua ad eliminare i paletti in danno della pubblica amministrazione. Come tanti birilli cadono dal codice penale l’abuso d’ufficio, l’interesse privato, ed ancora più grave la rivalsa sul danno erariale. È il trionfo del colletto bianco. E poi in corso d’opera nel caso di presunta o palese responsabilità subentra il miracolo per i soliti potenti (colletti bianchi e per i Mister X) della Santa prescrizione. Da qui il senso dell’impotenza del cittadino che non crede più alle istituzioni e non va neanche più a votare. L’unica certezza sono gli organi inquirenti e quelli di polizia che con grande spirito di servizio mettono a nudo il malcostume, gli abusi, le truffe, gli illeciti, e gli intrallazzi di ogni genere. La politica è l’arte sublime di servire al meglio il Paese e non invece un’opportunità per arricchirsi a proprio vantaggio. Comunque staremo a vedere gli sviluppi di questa triste vicenda che ha coinvolto principalmente il territorio agrigentino.
( “Tutti i cristiani sono obbligati ad impegnarsi politicamente. La politica è la forma più alta di carità, seconda sola alla carità religiosa verso Dio”. PIO XI -18 dicembre 1927 agli universitari cattolici)