Mar. Mag 13th, 2025

LA FESTA DELLA LEGALITA’ RICORDA LA FIGURA DI GIACOMO MATTEOTTI

A Favara presso l’İstituto comprensivo Vitaliano Brancati è stata ricordata la poliedrica figura del martire socialista Giacomo Matteotti nel 140.mo anniversario della nascita. L’occasione la presentazione degli atti del Convegno svoltosi l’anno scorso in occasione del centenario dell’assassinio del parlamentare socialista avvenuto il pomeriggio del 10 giugno 1924 per mano di fascisti. Nell’incontro di stamattina nel quadro della festa della legalità la dirigente scolastica prof.ssa Carmelina Broccia ha evidenziato il valore della legalità e ha posto al centro la figura di Matteotti che merita di essere ricordata e commemorata non solo dai postumi e dagli appassionati di storia, ma dell’intera comunità civile. Secondo la dottoressa Etta Milioto bisogna tenere viva la memoria ed apprezzare il valore del sacrificio di Giacomo Matteotti che lotto’ il fascismo per la democrazia e la libertà. Molto apprezzato l’intervento della docente prof.ssa Giovanna Arnone secondo la quale la morte di Giacomo Matteotti deve essere considerata come un monito a non piegarsi a nessun compromesso e di lottare per il trionfo della verità a tutela della democrazia e dei diritti sanciti dalla Costituzione. Subito dopo sono intervenuti molti studenti ponendo all’autore del libro domande relative al periodo storico nel quale operò il deputato di Fratta Polesine e le cause che portarono i fascisti ad ucciderlo.  Domande pertinenti e assai specifiche che hanno evidenziato il grado di preparazione e di maturità dei giovani. İ ragazzi sono stati coordinati dalla docente prof.ssa Ombretta Canu. A concludere l’interessante incontro. Paolo Cilona che ha curato la pubblicazione degli interventi di  Carmelina Broccia, Etta Milioto, Francesco Curaba, Giuseppe Avenia, Rosario Amedeo, Salvatore Cardinale, Enrico Quattrocchi, Giovanni Tese’, Enzo Di Natali, Giovanni Palillo e Vincenzo Vanadia. Dopo la morte di Matteotti, secondo il curatore del libro con il discorso del 3 gennaio 1925 Mussolini diede vita alla dittatura, assumendosi la responsabilità politica, morale, storica dell’assassinio di Matteotti. E qui vengono alla mente le sue arroganti dichiarazioni:” se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana a me la colpa!”. Ed ancora :”Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità”. Una reazione autoritaria, integralista e intransigente da parte di Mussolini. E così tra il 1925 e il 1926 emanò una serie di norme che fissarono la trasformazione dell’ordinamento giuridico del Regno d’Italia in senso autoritario.

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