Sab. Mag 10th, 2025

VILLA DEL SOLE: CI ERAVAMO AFFIDATI A SAN CALO’ E AI CARABINIERI

di Paolo Cilona

Un anno fa blitz dei carabinieri nel cantiere della Villa del Sole. Era lunedì 13 maggio 2024. A puntare l’attenzione gli specialisti dell’Arma che dopo la visita al cantiere hanno trasmesso le loro osservazioni di merito alla Procura della Repubblica. A seguire due interrogazioni una alla Camera dei deputati da parte dell’onorevole del Pd Giovanna İacono e l’altra all’Assemblea siciliana da parte di Ismaele La Vardera. Attorno allo scempio della Villa del Sole purtroppo tuttora regna un silenzio tombale. La gente chiede soltanto di sapere se il mostro di cemento armato che ha occupato oltre mille metri quadrati di verde pubblico sia stato realizzato nel rispetto delle leggi e dei vincoli. Secondo Codacons la struttura non è stata realizzata nel rispetto della normativa vigente. E allora  nasce spontanea la domanda da parte della gente: è abusiva o legittima la costruzione dell’asilo ? E qui vengono in mente le parole pronunciate dal deputato socialista Filippo Lentini il 5 settembre 1966 contro gli abusi edilizi perpetrati in danno della città di Agrigento. Un discorso coraggioso,  contro gli autori del sacco di Agrigento:”..C’è Gente che fa sparire dal Comune le mappe, le planimetrie, che compra, che acquista ove si verificheranno le future speculazioni, gente tanto potente da ottenere licenze in deroga, licenze in sanatoria che fa nascere il vincolo panoramico; gente che non risparmia nemmeno la pace dei defunti; città ove ottenere una tomba è un privilegio, ove tutto è cortesia, un favore, non un diritto. Mi consenta, onorevole presidente, che dinanzi a tutto questo, il cittadino che non sia compromesso si senta disarmato, sbigottito, impaurito. A chi si può rivolgere? Non al Genio Civile che permette la costruzione di mostruosi palazzi nelle zone franose; non alla Prefettura cui vengono presentati, se non erro i calcoli in cemento armato, nei quali ci si accorge subito se essi siano preparati per edifici ai quali è stata concessa una licenza di costruzione, o preparati invece per successive deroghe, rispettando tali calcoli a edifici molto ma molto più alti; non al comune ove stanno coloro, amministratori e burocrati, che permettono, incoraggiano, sviluppano la grande o la piccola speculazione edile in città e fuori del perimetro dell’abitato. A chi rivolgersi, onorevole presidente? Alla Sovrintendenza ai monumenti e all’antichità, che tuona rigorosamente contro il contadino che deve riparare il suo pagliaio, terribile inavvicinabile al piccolo proprietario terriero, ma tanto tenera accondiscendente con i grossi, con i forti, con chi vanta particolari protezionismi? Non certamente-mi consenta dirlo- a chi ha il dovere di garantire, di assicurare la giustizia, quando la Magistratura ha bisogno del tempo per istruire le pratiche che possono incriminare l’amministratore comunale, l’amico dell’amministratore, lasciando, se non altro, il sospetto diffuso che possa essere un ladro, quando in effetti non lo e’, o che uno possa non esserlo, quando in effetti lo e’, eccome. In questo clima, onorevole presidente, non ci meraviglia più niente.

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