(diario vaticano di Paolo Cilona)
Si attendeva secondo i pronostici un Papa italiano invece a sorpresa è stato eletto Robert Francis Prevost. Una persona di grande cultura, un missionario, un uomo di Chiesa che auspica la pace, la solidarietà, la fratellanza, l’amore tra i popoli della terra. İl suo fisico ci ricorda papa Eugenio Pacelli Pio Xİİ. Nei momenti difficili lo Spirito Santo illumina i principi della Chiesa a trovare il loro pastore. Abbiamo chiesto ad alcune persone un giudizio immediato sull’elezione di Leone XİV.
Enzo Sardo presidente Lavoratori Cattolici
Il suo volto mi sembra rassicurante. Parla di Pace.
Se avrà un peso notevole nel mondo lo stabilirà la storia.
Filippo Vitello (Magistrato)
Sulla elezione di Leone xiv sono stato colpito da diverse sensazioni. Al momento della fumata bianca ero in ufficio e mi sono subito precipitato in piazza San Pietro.Non mi era mai capitato di vedere un movimento di popolo di queste dimensioni. Alle 18,10 vi è stata la fumata bianca a alle 18 e 30 piazza San Pietro e via della Conciliazione erano strapiene, con gente che correva dalle vie adiacenti per essere presente all’annuncio dell’habemus. Quando si è fatto il nome si è subito commentato: gli americani ora hanno pure il Papa, poi riflettendo sulle notizie del preconclave ci si è ricordati sulla sua presa di posizione contro l’amministrazione americana. Il nome scelto ha fatto subito pensare a Leone XIII ed alla Rerum novarum, la prima enciclica sociale che richiamava i diritti dei lavoratori ed all’uguaglianza sociale. Poi il discorso incentrato sulla pace è estremamente incoraggiante perché lo fa collocare sulla scia di Francesco da lui più volte citato. La sua esperienza in America latina lo avvicina molto a Francesco. In più Leone XIV ha un alto profilo teologico ed intellettuale poiché proviene dagli agostiniani, ordine religioso antichissimo dedito agli studi ed alla predicazione.I Cardinali a mio parere hanno fatto un’ottima scelta. Buona giornata
Giovanni Tese’ (Avvocato e scrittore)
Credo non sia questione di nazionalità. Questo è un Papa Cristocentrico, multiculturale, multipolare, universale, agostiniano, evangelizzatore e per la promozione umana, per la pace disarmata e disarmante e costruttore di ponti di amore tra i Popoli di tutta la terra, vicino agli ultimi per realizzare un mondo di giustizia nella pace e nell’amore. Un grande papa, un vero Papa. (A mio umile avviso e percezione) “In Illo uno unum”: nell’unico Cristo siamo Uno è il motto di Papa Leone XIV.Il Papa eletto in un mese e in un giorno che nella nostra tradizione dedichiamo in particolar modo alla nostra Mamma Celeste!
Enzo Di Natali (scrittore).
Leone ci ricorda il primo papa che trattò la questione sociale, la giustizia per i poveri;
Leone XIV ci ricorda uno dei più grandi successori di Pietro: San Leone Magno (chiamato così perché fu davvero grande);
E’ un agostiniano: propone la spiritualità mistica del Grande Sant’Agostino che sul tracciato di Socrate ci aiuta a capire chi è veramente l’uomo e a riscoprire il sacro;
È un americano, e può farsi capire meglio dai suoi connazionali sui temi caldi sociali; È stato missionario peruviano, e conosce realmente i problemi sociali dei Paesi latinoamericani
Gode di una forte spiritualità agostiniana di cui l’uomo ha bisogno.
.Desiderare ardentemente la pace e costruire ponti e mai separazioni perché tutti figli di Dio;
Insomma, le premesse sono buone e non per nulla fu eletto nel giorno della Madonna di Pompei.
Diego Guadagnino (Avvocato e scrittore)
Ha iniziato il suo DIALOGO col mondo usando la parola Pace, che ne fa un interprete del bisogno dei popoli e lo pone agli antipodi dei governanti che predicano il riarmo e la guerra; ha scelto il nome di un predecessore che è intervenuto nel crogiuolo della storia dalla parte degli umili e degli oppressi. Non resta che augurarsi che tali auspici diventino realtà nel suo pontificato.
Mons. Pietro Taffari
La pace sia con tutti voi, una pace disarmata e disarmante,ecc. parole memorabili che resteranno per sempre scolpite nei nostri cuori. Missionario come Papa Francesco sarà il Papa della mediazione, del dialogo,della giustizia, dell’attenzione verso i deboli,i fragili,i dimenticati.Ho grande fiducia nel suo pontificato,perché intuisco dal discorso di presentazione,tanta umiltà e carattere molto determinato.Dal fisico e dai lineamenti mi ricorda papa Paolo VI. Evviva sarà sicuramente un grande papa, lo spirito santo ha veramente illuminato tutti i cardinali!!
Prof. Tania CUTUGNO
La croce prima della veste
Non è nato nel marmo.
Ma nel rumore degli autobus,
nelle case senza quiete,
tra le mani nodose di chi lavora per credere e crede per resistere.
Robert, figlio dell’ombra e del pane spezzato, non portava anelli, ma vesciche.
Non si sedeva ai tavoli dei potenti, ma sulle panche in fondo alle chiese, dove la fede non è dottrina, ma fame.
Poi il Perù lo ha chiamato.
Terra alta, terra povera.
Lì ha imparato che il Vangelo
non si predica in latino,
ma si morde in silenzio, tra le lacrime di chi non ha voce.
Lì ha visto Dio nei bambini che non sanno pregare,
nelle madri che sfidano la notte per cucinare dignità.
Ogni passo verso l’altare
è stato un passo via da sé.
Ha seppellito sogni,
sostituendoli con bisogni altrui.
Ha camminato con scarpe bucate e mani piene di nomi.
Ha detto “sì” a cose
che nessuno avrebbe scelto.
E oggi, mentre il bianco gli scivola sulle spalle come neve che pesa, non dimentica la polvere.
Porta il Perù negli occhi.
E Chicago nelle vene.
Ha in sé le lingue spezzate del mondo, ma parla ancora con l’accento di chi ha sofferto prima di servire.
Non lo ha cercato, questo trono di spine mascherato da gloria. Ma lo ha accolto
come si accoglie un vecchio nemico: con rispetto e silenzio.
Perché chi ha imparato a perdere tutto è l’unico che può reggere tutto.
(FC Frammenti Sparsi)
