Nell’Agrigento dei “piccoli uomini feroci, azzurri, neri e rossi, ci mancava l’ironia di Cechov e la riscoperta di un grande attore, Sandro Re, che dal Paolo Poli dell’”Uomo nero” a questo Cechov del tabacco che fa male ci offre una “lectio magistralis” di recitazione. Con i complementi musicali del raffinato Tonino Migliaccio e del mandolino di Pietro Puma per la prima volta impegnato sulla pedana del teatro da camera dell’Empedocleo di Agrigento giunto all’ottava edizione e al sessantesimo spettacolo. Sandro Re è entrato nel complesso mondo drammaturgico di Anton Cechov con rara capacità recitativa, tra istrionismo scenico e sottile ironia. Il teatro da camera raggiunge così un alto .livello artistico e un prezioso connotato culturale. Proprio così come è stata sempre intenzione dello scrittore giornalista Mario Gaziano e di Giuseppe Adamo Presidente dell’Empedocleo che si afferma come fondamentale spazio di riferimento permanente e superiore nella storia della nostra Agrigento. Un teatro da Camera aperto alla collaborazioni dei grandi artisti, protagonisti delle varie attività di arte, musica e teatro. . Il ritorno sulle scene del “teatro da camera” di Sandro Re protagonista negli anni 80 e 90, rappresenta la voglia dello spirito agrigentino artistico- culturale di affermarsi con continuità dando spessore ad Agrigento, lontano dagli interessi interni ed oscuri della inconsistenza sostanziale di capitali varie e di improvvisate iniziative.



